Stiamo attraversando un periodo storico molto delicato per il nostro movimento. Venerdì scorso, con un comunicato stampa lapidario, il Presidente del Santa Lucia Amadio ha annunciato il ritiro della prestigiosa squadra romana dalla scena sportiva nazionale ed europea. 37 anni di storia gloriosa cancellati con un colpo di spugna. Inaccettabile.
Questa è la dura realtà che combattono ogni giorno tutte le società di uno sport straordinario ma emarginato dai più. Una lotta impari che quotidianamente e in silenzio ci porta sulle barricate. La morte del Santa Lucia è un attacco al cuore che fiacca gli sforzi.
La squadra presa a modello da tutti, la più vincente chiude. Si arrende ad un mondo che non lascia scampo, ad una crisi che come un rullo compressore schiaccia le realtà sportive più deboli e meno attraenti.
Si vive sugli sforzi degli amici, dei pochissimi sponsor che ci credono e su quelli per induzione di amici degli amici. Riceviamo sempre e solo spirito di solidarietà, mai qualcuno che creda nel prodotto “basket in carrozzina” come progetto pubblicitario, cosa che peraltro in Europa e nel Mondo molte aziende fanno con ottimi risultati.
No, in Italia non c’è questo spirito, perché?
La Polisportiva Amicacci ha chiuso un’annata sportiva importante sia in Italia che in Europa. Con la prima squadra abbiamo ottenuto un terzo posto in campionato (mancando la finale scudetto per un niente) e il titolo di vicecampioni europei in quel di Badajoz (Spagna). Inoltre la seconda squadra in Serie B è arrivata quarta nella regular season e gli Amicuccioli sono stati fantastici terzi alle Final Four del campionato giovanile.
Il bilancio di esercizio si è chiuso con un forte passivo perché il mantenimento del nostro Centro Sociale “Ronald Costantini” è molto costoso: nonostante gli aiuti, continua ad aumentare il deficit. A ciò va aggiunto che spostare tre squadre su e giù per l’Italia, senza dimenticare le trasferte in Europa, ha costi importanti. Anche noi stiamo soffrendo per mantenerci a galla ma non ci arrendiamo e continueremo a lottare con i nostri amici e con gli amici degli amici, per dare corso alla vita sportiva dei nostri 49 straordinari atleti ed un senso alla nostra vita.